Ci andiamo al Parco Avventura?
Da quando è nata questa entusiasmante alternativa di sport e divertimento ho sempre pensato di provare, ma mi serviva la compagnia giusta che non riuscivo a trovare tra le mie sorelle (fifone), il mio fidanzato (ernia al disco) e le mie amiche (poco inclini a quest’attività). Se nonché, in un giorno di mezzo agosto, compaiono due miei vecchi (coetanei) compagni delle scuole medie con cui mi sbellicavo dalle risate, a cui sono rimasta legatissima. I 16 anni trascorsi lontano, chi da una parte chi dall’altra, non hanno sminuito l’intensità di un rapporto pulito, spontaneo e radicato. Marco e Giuseppe, a parte tutto questo, sono due super sportivi, predisposti alle follie ginniche e al piacere di sperimentare il nuovo. Non avrei potuto trovare compagnia migliore per questa prima volta in un Parco Avventura. E se poi a questo trio si aggiunge Concita…e se io e lei ci mettiamo in coppia…non ce n’è per nessuno.
In questo seconda parte, invece, parleremo dei disturbi legati alla lettura i più comuni dei quali sono: il disturbo nella comprensione del testo e la dislessia.
Fino a non molti anni fa, la dislessia era un disturbo poco conosciuto, per non dire del tutto sconosciuto.
Il bambino dislessico era considerato dalla diverse agenzie sociali (scuola, famiglia ecc.) un “asino”, uno “stupido” o, nel migliore dei casi, “un vagabondo”.
Amo l’estate, ma accolgo i primi freddi come una buona occasione per rimettere ordine.
Questo faccio oggi, metto ordine. E riguardando le fotografie dei laboratori di educazione alimentare che, negli anni, ho avuto il piacere di condurre, sorrido e penso che tutto ciò che s’impara da bambini lascia una traccia che accompagna per sempre.
All'inizio dell'anno scolastico tutte le scuole francesi hanno ricevuto una lettera del ministro contenente una carta in 15 punti per ribadire la laicità della scuola. Per legge questi quindici punti saranno affissi in ogni scuola della Repubblica, e noi insegnanti abbiamo ricevuto anche piste pedagogiche per il suo utilizzo in classe.
Sono i primi di luglio, è caldo come può essere calda solo l’estate padana. Il piazzale si annebbia di polvere sollevata dai motorini che corrono in cerchio. I corridoi si arroventano sotto gli ondulati di alluminio, il linoleum sgalla sotto i piedi. Le scuole non sono pensate per l’estate. Peggio. Le scuole non sono pensate affatto. Eppure è qui che finisce il percorso, qui che si taglia il traguardo.
Sono già state spese tante parole su questo meraviglioso fumetto di Marjane Satrapi, ma, come mi piace pensare, parlare una volta in più delle cose belle non fa mai male. Ci sono due ragioni principali per cui mi piace tanto Persepolis: la prima è che dimostra che non occorre saper disegnare bene per creare un bel fumetto, la seconda è che questa è la prima graphic novel iraniana mai pubblicata.